
È un uomo molto serio e composto,
attivo e sempre pieno di energia.
Al mattino subito rizza in piedi
e si sveglia con gran voglia di fare:
ancora assonnato sbadiglia a letto
e, mentre pensa a tutte le fatiche
che lo aspettano, lo vedi sbuffare
in modo solenne. Presto si mette
in viaggio col treno, nella speranza
che sia in ritardo, corre col freno
mentre in sé si sente come un ghepardo.
Già a colazione vien ben motivato:
pian piano beve il latte col cucchiaio,
mentre lo sguardo si perde nel vuoto.
La madre a pensar dove sia ancora,
intanto aspetta con la borsa fatta
mentre lui si pettina allo specchio.
Nel lavoro è un lampo che guizza,
arriva veloce e presto finisce:
subito si ferma, inizia la pausa.
Uno o due caffè, pronto riparte!
Ma la macchinetta si trova due
piani sopra l’ufficio, l’energia
del caffè è ormai dentro al corpo,
due rampe di scale per tornar là.
Carico si concentra per schiacciare
il bottone di chiamata, subito
arriva l’ascensore, finalmente
si può riposare qualche secondo.
In questi ritmi leggeri termina
il suo turno: con gran piacere va
a casa, il suo divano l’accoglie.
Che giornata! Fortuna vuole sia
finita: tante le cose fatte, ma
soddisfatti non si può esser fino
a che Morfeo non ci prende con sé.
A ripensare a ciò che è successo
pare di perdersi in un turbinio
di sensazioni: su e giù dai mezzi
ad incontrar gente così diversa
eppure sempre identica a se stessa.
Ancora un ultimo sforzo: la cena
e un po’ di riposo ben meritato.
Il sonno ben presto lo prende, serve
a ristorare lo spirito stanco:
gli permetterà di affrontare un’altra
giornata con vigore e vitalità.
Ma tutto questo è davvero successo
o si trattava soltanto d’un sogno?
Ilaria Furlato 4B
Rispondi