
La A nella sigla LGBTQIA+ non sta, come molti pensano, per Allies (ovvero alleati) ma per asessuali, aromantici ed abrosessuali; ma concentriamoci solo sui primi: cosa vuol dire essere asessuali o “Ace”?
Secondo la Treccani, l’asessualità è un orientamento sessuale proprio di chi non prova attrazione sessuale per altri individui e non è interessato al sesso.
Ma non è esattamente così: non è vero che tutte le persone asessuali si disinteressino o rifiutino il sesso, esistono infatti asessuali che sono sì sex–indifferent o sex- repulsed ma esistono molti ace sex- favorable, ovvero che hanno un atteggiamento positivo verso la sfera sessuale.
Per asessualità si intende quindi l’assenza di attrazione sessuale per altre persone, a prescindere dal loro genere. Si tratta di una caratteristica stabile, di natura disposizionale, analoga a qualsiasi altro orientamento sessuale.
L’asessualità può essere anche definita come il quarto orientamento sessuale, insieme a quello eterosessuale, omosessuale e bisessuale.
Resta inteso, ma è bene specificarlo, che trattandosi a tutti gli effetti di un orientamento sessuale, l’asessualità è una condizione del tutto normale.
Così come gli altri orientamenti, anche gli asessuali vengono spesso discriminati ma, altrettanto spesso, questo orientamento viene messo in secondo piano e deriso sia da vari influencer: quali la diva del tubo (aka Alisha Griffanti): “l’asessualità non può avere senso come definizione. Non provare assolutamente attrazione per niente e nessuno è certamente diverso dalla normalità e a mio avviso potrebbe anche essere dovuto a motivi medici”
O anche Taylor Mega” le persone asessuali hanno problemi di natura fisica o mentale”, Gordon “la normalità è avere attrazione sessuale per il partner, non è che lo dico io. È scientifico” etc. etc.
Sia da alcuni attivisti della stessa LGBTQIA+: per esempio l’attivista Carlo Kik Ditto
“Un asessuale vuole essere riconosciuto e fa
coming out, ma perché? Cosa vogliono ottenete? Il matrimonio “rato (ovvero giuridicamente valido) e
non consumato” dalla chiesa? Il diritto di sposarsi e ovviamente, non aver figli? Che cambia per loro? A livello sociale chi li tocca? Perché non resta nella sfera privata?
Mi faccio molte domande a cui non so rispondere.”
Questo porta ad una “doppia discriminazione ” da entrambe le parti, il che rende ancora più pesante e difficile accettarsi in quanto ace.
Frasi come:” è solo una fase”, “ti sei fatta/o controllare gli ormoni?” “ti faccio cambiare idea io” “devi solo trovare la persona giusta”, “fatti curare” “è solo una moda” “dici così perché nessuno ti calcola!” E altre ancora, sono frasi che non è strano sentirsi dire quando si fa coming out con qualcuno e che possono distruggere totalmente un rapporto e alimentare l’insicurezza e il senso di inadeguatezza della persona stessa; esattamente come succede con persone di altri orientamenti.
L‘afobia esiste, così come esistono l’omofobia, la transfobia ecc. ecc., crea gli stessi effetti, gli stessi danni eppure è spesso messa in secondo piano, zittendo il tutto
Perché? Probabilmente perché non fa notizia, perché l’asessualità è considerata un orientamento di seconda mano.
Specialmente in un paese come il nostro, in cui per avere la giusta definizione del termine “asessualità ” e “asessuali” nel dizionario della Treccani si sono dovuti fare vari appelli, venendo criticati e ancora non si è giunti ad un accordo in quanto, la Treccani ha si cambiato la definizione ma lasciando stereotipi e generalizzazioni, oppure associando la parola asessuale con la parola asessuato, 2 cose completamente diverse.
Ma non ci sono solo notizie negative: infatti il 6 aprile 2021 si festeggerà per la prima volta la giornata internazionale dell’asessualità quindi non ci resta che preparare i pop corn.
Colombo Michela 4D
Fonti:
- https://www.webmd.com/sex/what-is-asexual
- https://it.asexuality.org/
- https://www.asexuality.org/
- https://www.instagram.com/aroaceitalia/
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